lunedì 6 agosto 2012

"CHI L'HA VISTO?" (primo episodio)

Ora ditemi perchè e percome ci sono generi musicali che spariscono come ingoiati dai Langolieri (in un noto racconto di Stephen King, contenuto in 4 past midnight, erano delle entità metafisiche che divoravano il passato). Capisco le cosette più o meno di moda, che nascono e muoiono nel giro di due o tre anni.
Non capisco le correnti musicali che provengono dalla cultura e dalla tradizione di un paese e, pur fra mille difficoltà e solo in presenza di grandi personaggi che le veicolano, riescono comunque ad assurgere a dimensioni planetarie ed a influenzare gran parte della musica pop e rock susseguente.
Sto parlando del REGGAE, genere che non ho mai amato alla follia trovandomi lontano anni luce dalla sua filosofia, ma a cui ho sempre riconosciuto oggettivamente uno spessore straordinario.
Non era mica un opinione che in tutti gli anni 70 e anche un pò di 80 si trovassero artisti giamaicani in cima a tutte le classifiche e a riempire gli stadi. Certo non potevano essere tutti enormi come Bob Marley ma insomma ce n'era di ogni. E il classico battito in levare veniva largamente impiegato in tutti i possibili generi come una modalità ritmica nuova. Se penso che anche Hotel California degli Eagles nasce dall'idea di dare un taglio reggae al country rock dei californiani (poi in sala d'incisione si annacquò parecchio la cosa ma l'intento originale di Don Henley era quello).
Insomma il Reggae non è stata la moda di un mattino e anche se i suoi big per un motivo o per l'altro hanno levato le tende mi pare incredibile che oggi esista solo come sub genere di nicchia o in qualche furba campionatura di Sean Paul per non parlare di Shaggy.
Insomma dov'è finito il reggae, chi l'ha visto?

17 commenti:

Lucien ha detto...

Vedendo Bolt e compagni ora preferiscono correre piuttosto che suonare. E come corrono...
Scherzi a parte è il genere puro che di per sé è molto ripetitivo (a me piaceva abbastanza, ma mai stato un patito). Però ha influenzato tanti generi musicali entrando strisciante e contaminando. A giudicare dal gran successo del Rototom comunque non direi che è in crisi, piuttosto non più in vetta alle classifiche di vendita (che ormai non contano più niente.)

loopdimare ha detto...

la prima volta stupisce, la seconda diverte, la terza rompe il cazzo...

giusy ha detto...

e la quarta diventa musica ibrida che contanima e si contamina di altre influenze, riunendosi alle musiche del Mediterraneo o diventando un genere ancellare (soprattutto per il ritmo in levare, accattivante), di tutto quel maagma musicale che va dall'hip hop al dub-step. E' un genere di nicchia perché nessun artista reggae, dopo Mob Marley, è mai più riuscito ad avere una tale risonanza mondiale. Oggi, venute meno le istanze politiche oppure quei principi universali (lotta per l'emancipazione, libertà, ecc) che lo sostenevano, conferendogli tanta grandezza, il reggae è diventato nuovamente un genere da "ghetto": di nicchia. C'è anche che il reggae, oggi più che mai, è moda e contaminazione ed ognuno lo ascolta a suo modo e ci fa quel che vuole.
Non è sparito: si è solo trasformato, ben amalgamato con altro e, perciò, si è un po' mimetizzato.

DiamondDog ha detto...

mmmm....2 risposte su 3 mi convincono, quella di loop lassamo perde. Detta così alla cazzo potresti dirlo anche del jazz.

loopdimare ha detto...

no mio caro: il jazz è così pieno di stili che non è sempre la solita sbobba: Armstrong, Ellington, Davis, Parker, Jarrett, Coltrane sono molto diversi tra loro ed anche un ascolto superficiale lo evidenzia. il reggae al 90% l'è sempre istess

DiamondDog ha detto...

ok chiaro, non lo conosci.

loopdimare ha detto...

ok. lo conosci solo tu. ho 6 antologie di reggae...

DiamondDog ha detto...

che c'entra anch'io a casa ho i fratelli karamazov ma mica l'ho mai letto per intero...

Irriverent Escapade ha detto...

Sottoscrivo pienamente Lucien Giusy e, forse con modalita' lievemente differenti, il primo Loop.
Probabilmente il Reggae puro e' scomparso con Marley, che con quel suo carisma particolare sembrava dargli piu' sfaccettature di quante in realta' non ne avesse...e quindi annoiava poco, alla lunga.
Effettivamente ora e' piu' presente come contaminazione di cose (a volte) nuove. Un po' come certi quadri di autori futuristi nei quali, a dispetto dell titolo dato, ognuno si sente libero di interpretare.
Io non scomoderei "Chi l'ha visto"...

Irriverent Escapade ha detto...

@Loop. Io ascolto ( molto da profana, eh) Jazz.
Posso lasciare "scorrere" i Modern Jazz Quartet per ore: non sarebbero tanti che dopo il terzo brano, al minimo, cambierebbero artista ( se non potessero darsi a gambe levate).
La Musica (a qualunque genere essa appartenga) e' sensazione. Tutti ascoltiamo lo stesso brano e poi lo filtriamo attraverso le nostre esperienze, i nostri stati d'animo, i nostri percorsi emotivi e di vita.
Probabilmente per qualcuno risulta piacevole e gradevole ondeggiare a ritmo reggae per ore ( io sono come te, al terzo brano vado verso l'idrofobia) a qualcun altro ( come me) piacciono gli xilofoni dei MJQ...e' una mera questione personale :-)

Irriverent Escapade ha detto...

@DiamondDog. Non essendo lettrice di King scopro oggi, qui da te, chi sono ( ma apprendo anche della loro stessa esistenza) i Langolieri. Curiose figure. Continuero' a non leggere King ma approfondiro'.
Grazie:-)

loopdimare ha detto...

Irriverent, ovvio che la noia non sia un parametro critico, ma bisogna anche ammettere che nel jazz, nel rock, nel pop il ritmo cambia spesso.
magari le canzoni sono brutte, i brani jazz lunghissimi ecc, ma non passi tutto un cd inesorabilmente da un brano all'altro sempre con lo stesso ritmo in levare: carino, pigramente rilassante, ma inesorabilmente sempre uguale!

Totonno58 ha detto...

Intanto buongiorno!:)....sono d'accordo con Irriverent...la scomparsa di Bob è stata causa di declino del reggae, per il suo carisma, il suo talento e, soprattutto, per il suo impatto live (non vorrei essere blasfemo ma nei suoi album trovo momenti ripetitivi...ascoltando Live! e Babylon by bus, invece mi scnquasso e da lì ho capito molte cose...)...non essendoci stato nessun altro come lui (anche il povero Peter Tosh, pur bravissimo, non aveva la creatività, l'esplosività di Bob), niente poteva essere come prima...

P.S.Voglio una macchina del tempo e trovarmi a S.Siro 27/06/80!(all'epoca non lo sapevo nenache, che vergogna!)

Irriverent Escapade ha detto...

@Loop io sono una campagnola ignorante: a me non devi parlare di "ritmo in levare" che mi perdo come in mezzo alla nebbia ;-)
Detto cio' ( e rimanga tra noi): hai presente che soggetti erano i seguaci rasta? Secondo me potevano andare avanti ondeggiando per ore e se gli avessero cambiato soundtrack non se ne sarebbero nemmeno accorti!!
Scherzi a parte credo che il Jazz sia forse l'unico genere musicale all'interno del quale si possa spaziare veramente ...e credo che nemmeno rocckettari piu' integralisti mi possano smentire

Alexdoc ha detto...

Però é vero, nei '70 gli artisti pop-rock più insospettabili si convertivano al "Règghe", dagli Stones a Clapton, passando per i più impensabili di tutti: gli Scorpions ("Is there anybody there", 1979). Ora dei non professionisti del genere l'unico a fare ogni tanto pezzi in quello stile, l'ultimo giapponese nella giungla giamaicana, é "Benàppe!" come lo presentò Pippone a Sanremo.

DiamondDog ha detto...

comunque ci ho rimuginato su e ripensandoci penso che il motivo principale della scomparsa del reggae sia la scomparsa dei "contenuti".
Il messaggio propagato dai rastafari era di livello troppo elevato per i grami tempi di oggi, in cui le tematiche che la fanno da padrone si sono riversate quasi interamente nel mondo hip hop con conseguente abbassamento del livello.
Un pò il male che colpisce il mondo del rock pieno di ottime band alla ricerca di qualche contributo di pensiero credibile da trasmettere.

loopdimare ha detto...

nella musica il messaggio è sempre un accessorio