domenica 22 maggio 2011

Papa Roach - Last Resort


Del fenomeno che fu etichettato maldestramente come "Nu Metal" ho sempre odiato la componente "teen" che spingeva le band del genere a posizionarsi (look, tematiche da disagio adolescenziale) di conseguenza.
Tuttavia, buttandone nel cesso almeno il.....diciamo l'80? il 90%?...del totale, restano alcuni ottimi pezzi a guardia del sound della seconda metà degli anni 90 e dei primi 2000. Band come Korn, Linkin' Park, Limp Bizkit e via andare si sono abbastanza sputtanate via via negli anni ma ognuna di esse ci ha lasciato almeno un paio di pezzi che resteranno impressi nella memoria del periodo (Freak on a leash, In the end, ecc.).
Facevano parte del mazzo anche se in maniera meno universale, i californiani PAPA ROACH.
Che però nel 2000 misero a segno un indimenticabile killer riff come Last Resort.
Pezzo che ogni tanto, uscendo da casa la mattina con il classico 'ovosodo' in petto e con la voglia di ripetere fotogramma per fotogramma 'un giorno di ordinaria follia', serve anche a scaricare un pò di tensione e adrenalina.
Son quelle cose che riescono ogni tanto, come i tiri da tre punti a Shaquille O'Neal, per dire.
Ma funzionano alla grande.
Aloa.

26 commenti:

totonno58 ha detto...

Passo..comunque te voglio semp' 'bbene assaje!:)

Anonimo ha detto...

Certo che confronto a questi qui i Cars sono davvero un gruppo guida :-)
Ma non è il caso di togliere la parola "Rock" dal titolo del blog? Mi sembra un po' troppo fuorviante, metti qualcosa tipo "Pop Saloon" o "Commercial Saloon", no?

Cips-ciaps

Leandro Giovannini ha detto...

passo pure io. cips-ciaps, ma anche il rock se vogliamo è pop, inteso come popular-music. o no ?

Anonimo ha detto...

Direi di no, per me "rock" è il contrario di "pop", e per "pop" intendo la musicaccia da classifica anche quando è travestita da hard o heavy metal o country etc.

Cips-ciaps

DiamondDog ha detto...

Cips, ma io sarò libero di scrivere quello che voglio nel blog e di chiamarlo come mi pare o ti devo chiedere il permesso?
Così sai, tanto per sapere....
Fermo restando che a me tante volte piace anche la "musica da classifica" o commerciale che dir si voglia.
Mica siamo qua a parlare (almeno non solo) di grandi classici e di artisti leggendari.
O a far finta di essere fighi.
Qua a volte trovi il caviale con lo champagne, altre le cotiche e la fagiolata all'uccelletto.
E questo, per me, è molto rock.
(da cui spero di aver chiarito il titolo del blog, che non è un inno alla chitarra a manetta).

DiamondDog ha detto...

E non entro nel merito del discorso sull'equazione

pop = musicaccia da classifica

che altrimenti tiriamo notte fonda....

Anzi due dritte (se sei davvero nuovo) te le do. Per me "pop" è quello che dice l'amico harmonica.
Popular Music.
Nel senso di "accessibilità", non di basso livello.
Chissà da chi e quando è partita questa cosa che necessariamente il pop debba essere una ciofeca.
Bah.

Anonimo ha detto...

Diamond, ma io sarò libero di scrivere quello che voglio nei commenti o ti devo chiedere il permesso?
Così sai, tanto per sapere...

Per quanto riguarda il pop, non necessariamente deve essere una ciofeca, ma troppo spesso quello è.
La differenza tra pop e popular mi sfugge: sempre delle stesse ciofeche si tratta, chiamiamole come volete ma la sostanza non cambia.

Cips-ciaps

Leandro Giovannini ha detto...

Per musica "popular", si definiscono tutti i generi musicali che hanno un riscontro positivo, sia in termini di vendite, che di numero di passaggi radiofonici che ha un pezzo, e pure nella modalità di costruzione, produzione ed estetica di quei dischi che nonostante ciò, restano ai margini del grosso pubblico, quindi anche il rock rientra a pieno titolo in questa definizione. A differenza della musica "colta", nella quale rientra la classica e il jazz, salvo in alcuni casi, nella quale determinate composizioni sono diventate negli anni, grazie al cinema e alla pubblicità, musiche popular esse stesse. C'è poi anche la musica "popolare" che a differenza della "popular" è quella che deriva dalle tradizioni di un popolo, ad esempio i canti contadini o dei raccoglitori di cotone, che però possiamo definire anche folk. Quindi, la sostanza cambia e di molto.
Scusate la spocchia. ;o)

DiamondDog ha detto...

Commenti liberissimi e repliche altrettanto.
Il blo ad ogni modo resta com'è, non si modella sui lettori, non è un prodotto di marketing...take it or leave it!
:-)

DiamondDog ha detto...

...e naturalmente concordo con l'harmonica di ieri sera....ne abbiamo parlato tante volte..

SigurRos82 ha detto...

Ma non è il caso di firmarsi con gli id. corretti? O_o

Anonimo ha detto...

Il pezzo se non fosse per il video orrendo non sarebbe neanche brutto all'ascolto.

popsylon

Anonimo ha detto...

Nessuna spocchia, anzi: la definizione di "popular" denota uno spregiudicato uso della fantasia e un discreto sprezzo della logica.
Secondo questa definizione, che mischia allegramente giudizi di valore e dati teoricamente "oggettivi" ma non quantificati (qual è il limite dei "margini del grosso pubblico"?) ad esempio Rolling Stones e Beatles non fanno musica "popular", e il rock non rientra a pieno titolo in un bel nulla secondo questa definizione, che così come l'hai scritta può essere applicata solo ai singoli dischi.
Anche includere nella musica colta, insieme, classica e jazz, mi sembra abbastanza strano: classica e jazz non hanno nulla in comune! Al limite il jazz è fratello del rock, visto che hanno gli stessi genitori.
D'accordo sulla musica popolare, anche se folk non significa esattamente la stessa cosa.
Mentre mi chiedo, in tutto questo, dove sia per voi la musicaccia da classifica. Chiamiamola come volete, se pop non vi piace, ma direi che esiste e si contrappone alla musica che cerca di essere qualcosa di più.

Cips-ciaps

DiamondDog ha detto...

Ma in classifica mica ci va solo la musicaccia....

DiamondDog ha detto...

Che poi tutto è relativo.
Non capisco questa ossessione di voler dividere la musica che conta da quella che non conta.
Certo, ci sono delle situazioni che parrebbero condivisibili su questi schermi (es. per restare in attualità il nuovo Vasco Rossi...) ma non sono situazioni condivisibili a priori su tutto il pianeta di chi consuma musica.
Quel che è "musicaccia" per me o per chi solitamente bazzica qua (ma mica sempre siamo d'accordo eh) potrebbe non esserlo per altri.
Oppure, ancora, pur nella consapevolezza che trattasi di "musicaccia" perchè non ammettere che esistono spazi di ascolto anche per questa?
Penso alla radio in macchina, se vuoi cercare della musica di livello in autostrada fai prima a portarti dietro sempre i cd altrimenti o spegni o ti adatti a sentire qualcosa. Io dell'ultimo Vasco, che reputo pessimo, ne avrò già sentite 4 o 5. Le ho sentite facendo altro, non concentrandomi o godendo nell'ascolto ma preferivo il sottofondo musicale (di musicaccia) al sound dell'asfalto....insomma il tutto come sempre è molto relativo.
Questa canzone non è male, loro sono inguardabili ma hanno azzeccato un buon riff "circolare" e ne hanno tirato fuori una cosa piacevole che a suo tempo ebbe molto successo tra i giovani del nu metal.
Tutto qui, nessuna pretesa di sorta.

SigurRos82 ha detto...

Io preferisco, in quei casi, il rumore dell'asfalto :) Ma come dici è molto soggettivo ;)

DiamondDog ha detto...

azz.....fede, se fossi in campagna con gli uccellini che cinguettano.....vabbè.
Ma stai in coda per 3 o 4 ore sull'A1 e poi vedi che ti va bene anche totocutugno...

Anonimo ha detto...

D'accordo che in classifica non ci va solo la musicaccia, che però ci va di solito e per la stragrande maggioranza dei casi! A meno che non si voglia negare l'esistenza della musica brutta?
E sono d'accordo anche sul tutto è relativo, ma cosa c'entra l'ossessione?
Proprio perchè tutto è relativo, ognuno decide cosa gli piace e cosa no, cosa sia musicaccia e buona musica, non ci trovo nulla di ossessivo.
A te non piace Vasco Rossi, a qualcun altro sì: e ci mancherebbe altro che non ammettessi che esistono spazi di ascolto per qualsiasi tipo di musica.
Ma per me, come han detto qui sopra, meglio il rumore dell'asfalto che un disco di Vasco Rossi: se tutto è relativo, è relativo per tutti.

p.s. l'idea di ascoltare musica in auto dalla radio è contraria alla convenzione di Ginevra, nemmeno a Guantanamo hanno osato impiegare questo tipo di tortura...

Cips-ciaps

DiamondDog ha detto...

"l'idea di ascoltare musica in auto dalla radio è contraria alla convenzione di Ginevra, nemmeno a Guantanamo hanno osato impiegare questo tipo di tortura..."
-
Dipende quanto tempo devi passare in auto.....io sono stato 3 anni nelle Vendite e ti assicuro che avrei ascoltato anche l'elenco del telefono recitato.

Leandro Giovannini ha detto...

cips-ciaps, si una definizione talmente fantasiosa ed uno sprezzo della logica, tanto da far istituire alla facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Torino, un corso di studi sulla "popular music".
Ma per uno dalle convinzioni così radicate come sei tu, neanche la lettura di libri sull'argomento, vedi quelli del prof. Franco Fabbri o un qualsiasi convegno della iaspm(International Association for the Study of Popular Music), da non confondersi con il folk, ma da intendersi nella definizione che ne ho dato io, ti farà cambiare idea. Contento te....

Anonimo ha detto...

Harmonica, guarda che mica tutti vanno in giro con l'anello al naso.
Conosco i libri di Fabbri e il lavoro dello IASPM, ed è proprio per questo che mi permetto di dire che la definizione che hai dato tu di popular music è molto fantasiosa.

Una prima definizione, un po' all'acqua di rose ma in italiano, tratta come quelle seguenti da wikipedia:

La popular music è una macrocategoria musicale che include tutti i generi e le correnti della musica moderna occidentale all'infuori della musica colta e della tradizione orale, culturalmente incorpora in sé il mainstream e l'underground musicale.
L'espressione popular music non va confusa con musica pop, parola che pur condividendone le radici semantiche viene oggi usata come sinonimo di musica leggera.

Non è particolarmente rigorosa, ma rende abbastanza bene l'idea, e soprattutto chiarisce che popular music è una macrocategoria che incorpora svariati generi (blues, rock, jazz, pop, etc.)
La versione inglese è leggermente più precisa:

Popular music belongs to any of a number of musical genres "having wide appeal" and is typically distributed to large audiences through the music industry. It stands in contrast to both art music and traditional music, which are typically disseminated academically or orally to smaller, local audiences. Although popular music sometimes is known as "pop music", the two terms are not interchangeable. Popular music is a generic term for music of all ages that appeals to popular tastes, whereas pop music usually refers to a specific musical genre.

Una definizione rigorosa è quella del musicologo Philkip Tagg, che tu certo conosci:

Popular music, unlike art music, is conceived for mass distribution to large and often socioculturally heterogeneous groups of listeners, stored and distributed in non-written form, only possible in an industrial monetary economy where it becomes a commodity and in capitalist societies,subject to the laws of 'free' enterprise, according to which it should ideally sell as much as possible of as little as possible to as many as possible.

(continua)

Anonimo ha detto...

E per finire, la definizione di popular music che si trova sul sito italiano dello IASPM:

La popular music non è uno stile musicale, ma una galassia di musiche comprendente un vasto insieme di stili e generi circolanti attraverso i media e fruiti da un pubblico di massa. Ciò vuol dire ad esempio rock, pop, punk, rap e canzone d’autore, ma anche world music, musica per cinema e televisione, e persino musiche ‘classiche’ ed ‘etniche’ riciclate dal sistema dei media.

Pur consapevoli del fatto che in Italia il significato del termine non è immediatamente evidente, la comunità degli studiosi italiani ha scelto di adottare l’espressione inglese popular music, scartando per varie ragioni denominazioni alternative nella nostra lingua. In particolare, si sono evitate espressioni come “musica popolare” per evitare confusioni con le musiche di tradizione orale, oggetto di studio principale anche se non esclusivo dell’etnomusicologia; “musica di consumo” per sfuggire a un pregiudizio funzionalista (tutte le musiche oggi si “consumano”, e inoltre esistono musiche popular anticommerciali e atteggiamenti di natura estetica anche nella popular music); “musica leggera” per le stesse ragioni, aggravate dall’origine del termine nato in epoca fascista, e dall’evidente contraddizione in seno alla popular music tra la “musica leggera” e i generi che vi sono contrapposti.

Alla luce di queste definizioni, la tua sembra tratteggiare un genere (e non una macrocategoria) che potrebbe essere chiamato "pop di elite" o "pop-jazz" o qualcosa di simile: musica che guarda alla qualità più che alle classifiche, pur usando un linguaggio più simile al pop che al rock.
Io a cambiare idea sono sempre disponibile, e non capisco da cosa tu deduca che le mie convinzioni radicate etc.
Vediamo quanto sei disposto tu ad ammettere di aver scritto una interpretazione molto peresonale e non troppo corretta del termine popular music...!

Cips-ciaps

Cips-ciaps ha detto...

Caro padrone di casa, mi sono spariti i due ultimi commenti, che succede?

DiamondDog ha detto...

I commenti erano finiti negli SPAM, quando il commentatore è anonimo a volte li manda lì in automatico...

Leandro Giovannini ha detto...

Ma infatti non intendo uno stile particolare, ma un insieme di musiche che proprio per essere fruite da una massa di persone, può capitare che a volte una di queste vada a finire in classifica. sia rock, pop o musicaccia. Magari mi sono spiegato male, ma il senso era quello. E so bene che il pop è altra cosa.

Cips-ciaps ha detto...

Harmonica, seriamente, rileggi la tua definizione di musica popular e confrontala con le altre: a me sembra che dicano cose completamente diverse, ma probabilmente ho capito male io.